L’avete sentito anche voi? Tra non molto tempo tutti gli utenti iscritti a LinkedIn – ovvero circa 10 milioni di persone in Italia – avranno la possibilità di modificare con degli appositi filtri le proprie foto profilo . Ma questo non era un social network serioso e formale, dedicato solo ed unicamente al mondo del lavoro ? E per quale motivo, dunque, questo strumento di ricerca lavoro – e, dall’altra parte, di ricerca del personale – ha deciso di adottare degli optional tipici di ambienti ben più frivoli e leggeri , come per esempio Instagram?
A spiegare il perché di questa scelta che solo apparentemente si allontana dalla pura ricerca lavoro è la stessa compagnia: LinkedIn ha infatti dichiarato che più i propri utenti riescono ad avere una foto profilo accattivante, maggiori sono le loro possibilità di essere scelti da un recruiter attraverso la piattaforma online. Stando ai dati resi pubblici da LinkedIn, infatti, le pagine degli utenti con una foto profilo vengono visitate fino a 21 volte in più rispetto a quelle degli iscritti senza profilo. Il gap, poi, è ancora maggiore guardando alla messaggistica: chi ha una foto profilo riceve infatti un numero di messaggi di ben 36 volte superiore a quello di altri utenti sprovvisti di immagine. Vista dunque l’importanza delle fotografie per la ricerca lavoro , quelli di LinkedIn hanno deciso di dare ai propri utenti gli strumenti adatti per modificarle al meglio: tra poco sarà quindi possibile cambiare il contrasto, le luci e i colori direttamente su LinkedIn.
L’iniziativa di LinkedIn non fa poi altro che puntare per l’ennesima volta il dito sull’eterna diatriba della ricerca lavoro, ovvero: nel curriculum vitae si deve o meno allegare la propria fotografia? LinkedIn, ovviamente, propende da sempre per la risposta positiva, e adesso rincara la dose con i nuovi filtri. Ma del resto come potrebbe essere altrimenti? Gli stessi cacciatori di teste utilizzano questo e gli altri social network proprio per carpire delle informazioni in più sui propri candidati, fotografie comprese. Ma cosa devono fare i candidati con i classici curriculum vitae in formato pdf? Anche in questo caso vale la regola della foto sempre e comunque, per essere scelti da un’agenzia di ricerca e selezione del personale ?
Purtroppo non esiste una risposta univoca. E lo sai il perché? Perché noi cacciatori di teste non siamo un insieme di algoritmi e di dati, e il mondo reale non è facilmente rappresentabile come invece è quello virtuale di LinkedIn. Se infatti il social network può dire con certezza che chi pubblica una foto profilo sulla propria pagina arriva a ricevere fino 9 volte più richieste di chi ne risulta sprovvisto, i recruiter non possono di certo dire altrettanto. Magari quel tale cacciatore di teste è contrario alle foto sui curricula, mentre il recruiter che lavora a qualche isolato da lui tende a scartare tutti i candidati che presentano un cv senza alcuna immagine. Non esistono dunque dei dati assolutamente certi, ma posso comunque affermare una cosa senza rischiare di prendere un abbaglio: in nessun caso, il migliore dei candidati verrà scartato da un’agenzia di ricerca del personale a causa dell’assenza della foto personale e, parimenti, il peggiore dei candidati non verrà mai selezionato grazie ad una fotografia particolarmente riuscita. A parità di competenze, però, la presenza o meno della foto – e aggiungerei della foto giusta – può davvero fare la differenza nella ricerca lavoro . Vuoi scoprire come aumentare le tue chance? Segui i miei semplici consigli.
C’è solo ed unicamente un caso in cui mi sento di sconsigliarti assolutamente di allegare al tuo curriculum vitae la tua fotografia, e questo è il caso delle candidature rivolte a Paesi anglosassoni in cui una tua immagine non viene espressamente richiesta dall’annuncio lavorativo. All’estero esistono infatti molte agenzie di ricerca e di selezione del personale che preferiscono – a livello della prima scrematura – non vedere assolutamente il volto del candidato, così da non lasciare spazio a fattori che non siano immediatamente riconducibili a meriti ed a competenze lavorative. E se invece un’azienda in particolare volesse visualizzare la tua immagine? Ebbene, se il recruiter in questione non ha richiesto espressamente una tua fotografia nell’annuncio, per lui non sarà sicuramente un problema andare a cercare il tuo profilo LinkedIn – o Facebook, o Twitter – per farsi un’idea del tuo aspetto, laddove ce ne fosse bisogno.
In tutti gli altri casi, invece, il mio consiglio è quello di allegare al tuo curriculum vitae una fotografia – soprattutto, ovviamente, quando questa viene espressamente richiesta nella job description . Ma attenzione, accompagnare il proprio cv con una fotografia inadatta è uno dei peggiori errori che un candidato possa fare! Quello che in molti non capiscono, infatti, è che l’immagine sul proprio curriculum può diventare un elemento di comunicazione distintivo e potenzialmente vincente . Per questo, prima di scattare la foto che accompagnerà la vostra candidatura nella ricerca lavoro, imparate a memoria questi consigli.
È una foto per il tuo curriculum, non un semplice selfie : evita la classica posa da selfie con il braccio teso. Organizzati piuttosto con un treppiede per la reflex, oppure sfrutta la mensola della tua camera e aziona lo scatto automatico sul tuo smartphone. Insomma, fai capire al cacciatore di teste che hai speso qualche minuto della tua vita per fare una fotografia degna del tuo curriculum.
Sfondo neutro : non stai facendo delle fotografie artistiche. No, questa immagine ti serve per la tua ricerca lavoro. Evita dunque sfondi colorati, e cerca invece uno sfondo neutro, meglio se bianco : tutta l’attenzione di chi guarderà il tuo cv deve essere su di te, non sul quadro che hai appeso in corridoio.
Il tuo outfit : nella scelta dell’abbigliamento , pensa al tuo possibile colloquio di lavoro per quell’azienda. Non ci andrai né in costume da spiaggia, né probabilmente con il doppiopetto e il papillon: per la foto come per il colloquio, dunque, prediligi un abbigliamento formale che ti permetta però di essere a tuo agio.
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